On the road, la Gen Z è la nuova Beat Generation?

La storia si ripete sempre e ci sono passioni e narrazioni che vivono oltre i confini del tempo. Questo è il caso di Kerouac, scrittore della Beat Generation che negli anni ’50 ha sconvolto l’America con On the Road. Il romanzo mi è capitato per mano l’altro giorno e ho pensato: chi, meglio dei giovani della Gen Z, possono rivedersi tra le pagine di questo libro?

Beat Generation e Gen Z

Queste due generazione separate da così tanti anni condividono molto più di quanto si possa pensare. Da una parte abbiamo il dopoguerra, il desiderio di libertà di espressione e una feroce contestazione alla società spersonalizzante. Dall’altra c’è il post-pandemia, un’incessante comunicazione social, il desiderio di liberare il mondo dalla crisi ambientale e sociale ma la consapevolezza di non poter far nulla.

La beat generation, per evadere aveva le droghe e il sesso. La Gen Z ha lo smartphone e il sexting (e anche qualche droga leggera). Il viaggio di entrambe le generazioni è verso il nulla, poiché l’importante non arrivare ma partire, muoversi nella speranza.

on the road

Leggere On the Road nel 2022

Il romanzo segue i due personaggi principali, Sal Paradise e Dean Moriarty. Gli alter ego immaginari di Kerouac e Cassady fanno quattro viaggi avanti e indietro da New York a San Francisco. Lungo la strada lottano contro le idee di razza e classe e la vita convenzionale che ci si aspettava dai giovani della nuova classe media. Invece della sicurezza, Sal e Dean vedono l’incombente minaccia di morte e distruzione nelle promesse della modernità.

La voglia di esplorare dei giovani della Beat Generation la ritroviamo nel viaggio interiore della Generazione Z. Un fiume di domande riguardo al proprio essere che, siamo certi, li renderà adulti molto più consapevoli del loro posto nel mondo. Il viaggio fisico, invece, in entrambi casi ha una nota di amarezza. Sal, nel corso del romanzo, si rende conto che sebbene la modernità e la tecnologia offrano un maggiore accesso ai trasporti e ai luoghi ci sono sempre meno posti da scoprire. Così i giovani di oggi si trovano in un mondo nudo, l’uomo ha scoperto ogni lembo della sua superficie privandolo del mistero e dell’avventura.

Il tema della sregolatezza tutelata è qualcosa che si ripete da che mondo è mondo. Dal concetto di grand tour all’erasmus, i giovani privilegiati abbandonano casa per lanciarsi nel mondo ma, a differenza di chi il mondo lo soffre per davvero, loro possono sempre fare un passo indietro e uscire dal gioco. Il viaggio, in quanto tale, riporta sempre alla condizione iniziale.

La sottocultura

Chi più dei giovani nati dal 2000 in poi hanno avuto a che fare con culture anche lontanissime da quella occidentale. Il concetto di sottocultura si è evoluto molto con il passare del tempo, ma i giovani d’oggi sono immersi in un mare di influenze culturali che ha modificato la loro percezione del diverso.

Durante tutto il romanzo, Dean e Sal sono attratti dai popoli emarginati delle Americhe, in particolare dalla cultura afroamericana e quella messicana. In quegli anni l’America era ancora una società etnicamente diversificata che privilegiava i bianchi di discendenza europea. Presto sarebbero arrivati ​​i tumultuosi conflitti razziali degli anni ’60.

Mentre gli afroamericani iniziavano nuove lotte per diventare cittadini a pieno titolo nelle loro comunità, Sal e Dean vedono la libertà nell’idea stessa di essere emarginati. Essere emarginati significa essere lasciati soli a fare quello che si vuole e se non si vuole essere coinvolti nella cultura dominante, tanto meglio.

Clip del film On the road

Kerouac non menziona specificamente la necessità di una maggiore uguaglianza, ma attraverso il personaggio di Sal, mostra il valore di prendere parte alla marginalità di una sottocultura. Sal e Dean vedono, attraverso questa marginalità, una libertà dai vincoli della cultura bianca patriarcale americana e nei jazz club afroamericani trovano una libertà di espressione che non riescono a trovare nella propria vita.

Perché leggere On the road?

Questo libro è la lucida e amara testimonianza delle speranze e delle illusioni di un’intera generazione. L’ineludibile bisogno di ribellarsi, il valore dell’amicizia, la ricerca dell’autenticità e di una difficilissima appartenenza offrono le coordinate elementari di un universo giovanile segnato dall’ombra nera della dissoluzione e della morte.

Jack Kerouac ci ha fatto dono di un capolavoro sempre attuale che, pur rappresentando un’epoca, è ancora capace di spingere verso l’esperienza e la valorizzazione dell’interiorità personale, di svegliare le coscienze e di incentivare un pensiero divergente.

Vi servono altri motivi per leggerlo?