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Serie A: tra i 3 litiganti il quarto non gode

Milan, Napoli e Inter, con una partita in meno; più staccata la Juventus, che ha recuperato gran parte del terreno e ha fatto più punti di tutte nel 2022 in Serie A. Se cercate tra i miei post di FaceBook dicevo questo sin dall’inizio. Compresa l’Atalanta che, al primo anno da grande, avrebbe fatto fatica. Avevo meno fiducia nel Napoli, che mi ha sorpreso ed è potenzialmente terzo. L’Inter, nel girone di ritorno, ha tra il sesto e il decimo rendimento invece. Tutto passerà dal recupero con il Bologna.


HIGHLIGHTS SERIE A

Il primo posto di Serie A è ormai ufficialmente della banda di Stefano Pioli.

Massimiliano Allegri sostiene che lo Scudetto arriverà a 84/85 punti. C’é da credergli, visto che, tra gli allenatori attualmente al vertice, è l’unico ad aver vinto il Campionato. Ne mancano 27, 30 alla Beneamata, di punti intendo. La Vecchia Signora può arrivare al massimo a 84. Quindi la chiamerei fuori dalle litiganti. Resta il grande lavoro di Allegri e la convinzione che, l’anno prossimo, non la troveremo certo così indietro.


HIGHLIGHTS SERIE A

Il Milan potrebbe arrivare a 90 punti, l’Inter a 89 e il Napoli a 87.

Chi perderà meno punti vincerà. Sembra un banale ragionamento, ma è oggettivamente impossibile capire chi ha fatto meglio quando la distanza tra le contendenti, dopo 29 giornate di Serie A, è così sottile e il livello così basso. C’è chi continua a scandalizzarsi per gli errori arbitrali e del VAR. Vorrei andare a riprendere tutti gli insulti ricevuti quando scrivevo che il VAR, senza un’educazione adeguata, sarebbe stato un disastro totale. Eccoci. Detto questo, delle tre al vertice, mi pare che nessuna si possa proprio lamentare. Chi parla di un Milan danneggiato ricorda quello che vuole ricordare la mente del tifoso.

La Serie A, infatti, non è stata certo falsata dalla poca competenza dei giudici di gara, bensì dalle prodezze di FIGC e Lega Calcio. Lo sostengo da agosto, non da oggi. Aver accettato la presenza della Salernitana contro il regolamento e aver pilotato il calendario del girone di ritorno per avere un ordine asimmetrico delle partite, concentrando i Big Match tra gennaio e marzo, sono errori imperdonabili. Gravi. Invalidanti.

Chiunque vincerà la Serie A tra le tre litiganti, purtroppo, vincerà una competizione profondamente falsata per stesso volere di chi comanda. Non ci sarà meno merito sportivo, ma così è. 

Tecnicamente e tatticamente non c’è molto altro da raccontare. Le squadre di vertice sono veramente di un livello bassissimo. Basterebbe pensare che la prima in classifica in Italia è dietro la prima del campionato greco nel ranking UEFA, mentre le altre contendenti sono poco sopra l’Olympiacos.

La Serie A, ormai, si sviluppa tra episodi ed errori arbitrali, o presunti tali, che generano polemiche su polemiche. Finite le polemiche si passa al Calciomercato o all’insulto sistematico e a reti unificate di Gigio Donnarumma. Si gode per l’eliminazione del PSG, come se fosse il male del calcio, e si spera che l’Italia vada al Mondiale… anche se, per me, sotto sotto, se non dovesse andare in Qatar sarebbero tutti molto felici per l’impennata di ascolti che avrebbero le trasmissioni sportive. Ci siamo quasi. Un ultimo week end e poi torna la Nazionale.

Il 24 marzo ci sarà Italia-Macedonia del Nord al Renzo Barbera di Palermo con capienza al 100% per editto del Ministro Speranza.

Mentre nel mondo aboliscono Green Pass e mascherine, in Italia ci provano ancora la febbre all’ingresso degli eventi. La vera domanda, però, è: perché la Nazionale gioca al Renzo Barbera di Palermo con tutti gli Stadi che ci sono a disposizione? Uno Stadio vecchio, fatiscente, con un terreno pessimo e scomodo da raggiungere. Inspiegabile.