Oggi parliamo di un racconto abbastanza rivoluzionario sia per quanto riguarda il contenuto che la forma. Si tratta di una narrazione scritta dal Primo Levi che ancora riusciva a navigare e ispirarsi alla dura realtà del suo tempo. Un uomo libero di immaginare un futuro lontano. La bella addormentata nel frigo è contenuto nel volume Storie Naturali, pubblicato sotto pseudonimo nel 1966 ma scritto molto prima. La storia è ambientata nel 2115, nella casa di una borghesissima famiglia tedesca in cui “vive” una fanciulla che dal 1975 è ibernata in un frigo, scongelata e riportata alla coscienza per brevi momenti che diventano occasione di eventi speciali.
La bella addormentata nel frigo fu uno dei primi racconti multimediali della storia
Ma procediamo per gradi. Come potete immaginare il sottotono macabro della storia si ispira al vociferare riguardo alla sperimentazione nazista su cavie umane… Più precisamente parliamo della ricerca Mefistofelica dell’immortalità e dell’eterna giovinezza; una ricerca scientifica sul confine tra vita e morte. La bella addormentata nel frigo esplora in modo elusivo il capovolgimento della scienza in senso anti-umano in un mondo svincolato dall’etica.
Ogni 19 dicembre la famiglia Throl organizzava un bel banchetto per un’occasione speciale e imperdibile, l’incontro con una ragazza dalla bellezza eterna. Una giovane, nonostante i suoi 163 anni, ma soprattutto intelligente e bellissima donna di nome Patricia che era stata sottoposta a un programma di ibernazione. Aveva vissuto per 23 anni una vita normale prima di essere selezionata per questo speciale programma scientifico. Ma quali erano i requisiti? la candidata doveva essere fisicamente perfetta, doveva essere dotata di un’intelligenza sopra la media e di un’emotivitià limitata.
Il programma di ibernazione prevedeva un solo risveglio l’anno, per qualche ora soltanto. Fu così che il 19 Dicembre, il giorno del suo compleanno, divenne una data importante per Peter Throl perché, quasi a volerle fare un regalo, il professore che aveva curato gli studi sulla crioconservazione umana si premurava di svegliarla. Gli ospiti che partecipavano a questo incredibile evento erano sempre desiderosi di chiederle quali personaggi della storia lei avesse incontrato e quanto sapesse di loro, ma Patricia non amava perdersi in chiacchiere. Non amava tutte queste domande e, di solito, era di poche parole (e vorrei ben vedere dopo un anno di ibernazione). Tuttavia quella sera del 2115 qualcosa andò diversamente dal solito… (per leggere il racconto cliccate qui).
La bella addormentata nel frigo, un racconto con diverse interpretazioni e diversi finali

La storia finisce in modo diverso in base al canale attraverso cui è stata trasmessa. Esistono tre versioni del racconto: quella pubblicata dalla stampa, il radiodramma del 1961 e lo sceneggiato televisivo del 1978. Si tratta di un testo cross-mediale che connette media che hanno “età” diverse e specifici linguaggi.
Questo aspetto è estremamente innovativo. Infatti per farsi un’opinione completa di questa storia è necessario approfondirne tutte le diverse versioni. Si tratta di una cosa voluta dall’autore, per adattare una narrazione ai diversi stili comunicativi dei media che avevano a disposizione. Ad oggi si aggiunge anche la dimensione dell’e-book, che siamo sicuri Levi avrebbe apprezzato e considerato un’ottima occasione per promuovere la lettura.
La bella addormentata nel frigo, a cura di Daniela Calisi, Roberta Mori, Cristina Zuccaro (Einaudi 2017), è infatti un e-book progettato per consentire diversi accessi al testo leviano, con una navigazione multimediale che rende disponibili e accosta diverse versioni dello stesso racconto.
Si tratta di un progetto curato dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi, sviluppato da PubCoder, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino: realizzato nell’ambito di un laboratorio formativo, l’ebook è stato pubblicato da Einaudi e Apple, in occasione dell’anniversario della morte di Levi.