fbpx

1974

1974 tra slasher e punk: non aprite questo articolo

Il 1974 è un anno passato un po’ sotto traccia. Tuttavia è un anno fondamentale per l’immaginario culturale globale. Al netto degli avvenimenti accaduti nel 1974, qualsiasi cosa prodotta in quegli anni appare, oggi, datata e, per quanto possa essere un capolavoro, rimane apprezzabile se legato a quel periodo. Un capolavoro da capsula del tempo, insomma, da back in the day, che non ha fatto scuola, né ha avuto epigoni; è qualcosa di scollato dall’odierno immaginario collettivo. Però, ci sono stati due episodi partiti in sordina e con pochi mezzi, risicati all’essenziale che rendono davvero fondamentale il 1974.

Nel 1974, infatti, uscì il film The Texas chainsaw massacre (Non aprite quella porta) e si formarono i Ramones.

Sia l’uno che gli altri hanno decretato la fine dell’estetica e della cultura hippie che, sebbene per inerzia, procedeva inesorabile, espandendosi a macchia d’olio per il pianeta.

The Texas chainsaw massacre fu il primo vero e proprio film di Tobe Hopper; di quello che aveva fatto nei 31 anni precedenti, infatti, ci sono poche e generiche notizie. Pare avesse insegnato in un college, dove girò un film drammatico intitolato Eggshells, che passò inosservato.


STREAMING FILM

Non aprite quella porta è un film girato con pochi mezzi da un non-regista e interpretato da non-attori. Il piccolo cast, infatti, era formato da studenti e insegnati del suo college. Il produttore stesso, Kim Henkel, era un non-produttore, esattamente come gli operatori, che erano dei non-operatori. Il film, pertanto, non è inserito in nessuna vague. Il regista, inoltre, non citò altri registi o film, passando totalmente inosservato anche dall’ego dei colleghi.

Eppure, la storia di questi cinque ragazzi, più o meno hippie, a zonzo per il Texas in un Van, che finiscono per diventare preda di una famiglia di redneck degenerati, assassini sadici e cannibali cambiò l’immaginario collettivo.

Non è esagerato, infatti, affermare che The Texas chainsaw massacre cambiò il cinema horror.

In quello stesso anno, a New York, quattro amici formano una band diversa da tutte le altre, che con il film di Tobe Hopper ha molte cose in comune. I quattro, infatti, sono non musicisti. In un’epoca di canzoni fatte di assoli e di pezzi lunghissmi, i nostri eroi non suonavano un assolo e il pezzo più lungo durava meno di due minuti. Non appartenevano a nessun genere già conclamato e avevano scarsi mezzi tecnici ed estetici. Questi quattro ragazzi erano i Ramones.

I Ramones, che circa due anni dopo registreranno il loro omonimo primo album mettendo in ordine cronologico di composizione le proprie canzoni, omaggeranno la famiglia di tarati texani con il brano Chain Saw.


STREAMING ALBUM

All’uscita del film l’accoglienza fu ostile. La violenza è troppo cruda e le riprese brutalmente scarne e le accuse di sessismo, discriminazione verso i white trash texani e la brutalità senza fronzoli (zero assoli e un continuo susseguirsi di brevi inquadrature) che pervade il film, porteranno alla messa al bando della pellicola in molti paesi europei; a critiche feroci e censura della distribuzione negli USA. In modo analogo a quello che successe nel mondo musicale con l’entrata in scena dei Ramones. I quali, infatti, vengono accusati di nazismo, sessismo, violenza e di essere tecnicamente incapaci; tanto che i loro gig vengono definiti brutali e scarni.


STREAMING CARTOON

Sia The Texas chainsaw massacre, quindi, che il primo album dei Ramones cambieranno i rispettivi generi e segneranno uno spartiacque nell’immaginario collettivo che arriverà fino ai nostri giorni.

Entrambi creeranno una scuola da cui usciranno allievi che, avendo già la strada indicata, supereranno i maestri a livello di esposizione mediatica  e di successo economico al punto da mettere in ombra i maestri stessi.

Gli anni ’80 sono stati anni di produzione musicale e cinematografica massiccia, caratterizzata da un flusso continuo di novità. Tra i vari generi, il punk, così viene chiamato il genere attribuito ai Ramones, prende piede, si modifica, cambia e si evolve. Esattamente come buona parte della cinematografia è del genere horror, anzi del nuovo genere creato da Tob Hopper: slasher. Anche i questo caso continuano le analogie e i paralleleismi.

Mica male per un horror a basso budget e per quattro ragazzi fracassoni che hanno formato una band nel 1974, non trovate?

Negli anni ’90, un po’ meno frenetici a livello innovazione nella produzione musicale e cinematografica, si ha avuto il tempo di fermarsi a  riflettere sulle origini del genere punk slasher. In questi anni si è compreso che il film di Hopper è una critica all’allevamento intensivo; alla ossessione per la carne; all’isolamento sociale e alla regressione portata dalla mancata mobilità sociale. Al contempo, si capì che nella loro veloce essenzialità i fast four parlavano di film horror, romanzi di guerra e fumetti; ma anche di disagio sociale ed emarginazione. Mica male per un horror a basso budget e per quattro ragazzi fracassoni, non trovate?

Dagli anni 2000 ad oggi non si parla più di punk rock o horror slasher ma di punk e slasher. Non sono più sotto-generi ma veri e propri generi; scuole con maestri e, quindi, allievi ed epigoni.

La differenza tra allievi ed epigoni è che i primi, a propria volta, diventeranno maestri; mentre gli epigoni si limiteranno a cercare di ripetere, copiando i maestri senza nulla togliere e senza nulla aggiungere: semplicemente copiando, nel tentativo di essere come loro. Questo, necessariamente, ha portato a un appiattimento narrativo, al ripetersi ab libitum di continue situazioni decontestualizzate che diventano sterili stilemi.

Trita e ritrita ritualità rivolta alla pura fruibilità di persone in cerca di rievocazioni storiche. Stilemi e manierismi per boomer imbolsiti e nerd della nostalgia che ci hanno condotto in un noioso purgatorio di band epigone dei Ramones.

É una impresa titanica – e forse inutile- contare i tributi e le cover e gli imitatori, anche nel solo nome, che mai riusciranno ad eguagliarli. Così com’è impossibile elencare tutte le ripetizioni del capolavoro di Tobe Hopper. Ancora, oggi, quasi ogni anno, escono sequel, prequel, remake o reboot di The Texas chainsaw massacre, con titolo in inglese o in italiano; per non parlare dei film ispirati, più o meno apertamente, a Non aprite quella porta. 


STREAMING FILM

Il continuo ripetersi ha portato alla farsa da rievocazione storica da pro-loco, diffusa a livello planetario e alla morte sia del punk che dello slasher, ormai ridotti a nicchie asfittiche, in sotto generi patinati e gonfiabili come una rubber doll.

Come si sia arrivati DAL 1974 a questa situazione parossistica esaperatasi nel corso degli anni ’10 e ’20 del nuovo secolo sembra un mistero.

Mi spiego meglio. Dalla nascita della band e del film di cui stiamo argomentando, sono passati quasi 50 anni. É difficile da spiegare perché, da circa 20 anni, sia partita questa tracimante tendenza della pedissequa imitiazione/riproduzione/replica mal celata sotto forma di omaggio che sta – è paradossale – diluendo la portata e l’importanza di quel film e di quel pugno di canzoni fondamentali.

In questi anni si è persa la vena creativa o la capacità di elaborazione? L’esigenza di fruibilità ha sostituito l’esigenza di creatività? Boh…io non lo so. Voi avete una idea o una opinione in proposito?

Curiosità finale sul 1974

Dal 1974 ai giorni d’oggi grazie a The Texas chainsaw massacre sono aumentate le vendite di seghe a motore e la diffusione dei Van, mentre i Ramones hanno salvato dal fallimento la Schott, la Converse e la Mosrite.