SERIE A

Serie A: è davvero una corsa appassionante?

Nonostante sia in corso un conflitto bellico ben più grave della pandemia degli ultimi due anni, tanto che non se ne parla più, siamo qui a occuparci di calcio. RIS8, del resto, è un magazine di lifestyle e sarebbe fuori luogo ci occupassimo di altro. La Serie A, pessima per quasi tutto quello che mostra in campo e fuori, attraverso l’Atalanta manda un messaggio molto positivo: il calcio unisce e a questo dovrebbe servire.

Nel nostro spogliatoio i due popoli coinvolti in guerra hanno i volti di Ruslan (Malinovskyi) e Aleksey (Miranchuk). ‘Mali’ un ragazzo introverso, disponibile e con un carattere forte. ‘Mira’ un ragazzo semplice, forse il più buono che conosca, timido e con passioni molto simili alle mie. L’altro giorno, mentre la follia della guerra metteva contro Russia e Ucraina, loro a Zingonia si sono abbracciati. E noi ci siamo stretti a loro e continueremo a farlo in questo momento difficile come una grande famiglia. Questo è il calcio che unisce ciò che la follia umana prova a dividere. Stop alla guerra in Ucraina!

Ha scritto Matteo Pessina, campione d’Europa con l’Italia sul suo Instagram.

Il tutto mentre FIFA e UEFA decidono di escludere Club e nazionali russe da tutte le competizioni, con tutto quello che ne consegue. Anche alcuni calciatori si sono dichiarati contrari a giocare contro la Russia e i suoi Club. Perché allora non sospendere tutti gli atleti russi? Perché non rifiutarsi di giocare contro di loro? Perché non annullare il gol di Malinovskyi di ieri sera? É russo.

Che senso ha alimentare l’odio con altro odio?

Che senso ha alimentare l’odio con altro odio? Mi sembra di essere tornati ai tempi della Guerra dei Balcani. Solo che, all’epoca, si stava smembrando la Jugoslavia. Aveva senso escluderla anche sportivamente. Non sarebbe più esistito lo stesso campionato, da quella selezione sarebbero nate varie altre nazionali, esattamente come dalla guerra in corso all’epoca. In questo caso, invece, è una punizione inflitta al popolo invasore, per il fatto che il loro Presidente ha deciso di invadere l’Ucraina, senza certo chiedere il parere ai cittadini russi casa per casa.

Perché, allora, non si sono escluse tutte le Nazioni che, nel corso della storia, hanno dichiarato guerra ad altri? Eppure gli USA sono stati Jessy Owens nel 1936 in Germania e, a propria volta, invasori, eppure nessuno li ha mai esclusi. Nessuno ha mai escluso la NATO dalle Olimpiadi.

Perché si giocano partite e mondiali in paesi come l’Arabia Saudita e il Qatar, dove non si rispettano i diritti umani? Perché si sono giocate competizioni in paesi sotto dittatura? Potrei andare avanti, ma non mi pare il caso di fare della polemica in questo momento, su aspetti così importanti. Mi pongo semplicemente delle domande, cosa che non vedo fare molto spesso ultimamente.

Serie A: è davvero così entusiasmante?

Torniamo a noi. Ieri ha compiuto 80 anni Dino Zoff e ha rinnovato il contratto Gigi Buffon. I due migliori portieri della storia del nostro calcio. Il primo ha fatto la storia, l’altro continua a farla, anche se sono praticamente coetanei. É una battuta Gigi, non te la prendere.

Per il resto non ci sono altri aspetti degni di nota nel calcio italiano. Ieri, la 27a giornata di Serie A si è conclusa con un netto 4 a 0 dell’Atalanta di Gasperini che, a fronte dei problemi fisici dei suoi, ha sfoderato, con Teun Koopmeiners, l’ennesimo coniglio dal cilindro. Calciatore di un’intelligenza superiore, l’olandese è inspiegabilmente rimasto all’AZ Alkmaar fino a 23 anni e oggi, a 24, gioca in Italia. Eppure, viste le sue doti lo vedrei benissimo in altri campionati, decisamente superiori. Senza nulla togliere alla Dea, per carità, forse la miglior realtà per crescere ulteriormente.

La Serie A, infatti, evidenzia, giornata dopo giornata, il proprio decadimento verticale. Sento un entusiasmo pazzesco per la lotta a tre in vetta. «Sono anni che non c’è una lotta così». «Così come?», rispondo. Napoli, Milan e Inter sono 3 squadre, più o meno scarse, che non giocano neanche particolarmente bene, che si contendono il campionato più mediocre e falsato dalle decisioni di Lega e FIGC che sia mai esistito. Come ho già affermato spesso e volentieri. É un campionato talmente mediocre che la Juventus, nonostante le 5 sconfitte, è a soli 7 punti dalla vetta, 8 potenziali a pari merito con l’Atalanta. Le 3 di vetta, invece, hanno già perso 4 volte, Milan e Napoli, e 3 l’Inter. É una lotta talmente entusiasmante che la prima pagina del lunedì della Gazzetta è dedicata a Zaniolo, re del mercato.

La Serie A è combattuta, ma in Europa non c’è storia

La Serie A, a conferma di quanto ho appena scritto, è combattuta, mentre in Europa i Club in corsa per lo Scudetto non vedono palla o quasi. Il Napoli è stato preso a pallate dal Barcellona peggiore degli ultimi 20 anni, che ha ragazzini che in Italia vincerebbero il campionato da soli. Il Milan è già al cinema da dicembre, l’Inter ha provato a tenere testa al Liverpool che, appena ha voluto, ha chiuso la partita. L’Atalanta ha superato l’Olympiacos, è vero, ma la Grecia è forse uno dei pochi paesi a essere messo peggio dell’Italia, non solo calcisticamente parlando. La Juventus, infine, ha pareggiato con il Villarreal. Tutti, ovviamente, si sono accaniti contro Massimiliano Allegri, va di moda così. Non si sono, forse, resi conto che gli spagnoli sono più forti della Juventus, seppur customizzata Vlahovic.

Inoltre, come se non bastasse, la UEFA riapre le verifiche sul Financial Fair play.

Queste riguardano oltre 30 club europei, inclusi Roma, Inter, Juventus e Milan ed era un atto dovuto della Uefa considerando l’impatto della pandemia. Difficilmente ci saranno sanzioni, ma solo perché ad aprile le regole saranno rinnovate in vista della stagione 2024/25. Problema rinviato.

La domanda che mi pongo, in conclusione, è: perché Allegri e Mourinho sono considerati degli imbecilli, bolliti, obsoleti, mentre Marcelo ‘il Loco’ Bielsa, all’ennesimo esonero, viene idolatrato con un genio del calcio?

Perché si siede sulla borsa frigo come qualsiasi nonno del Sud Italia, d’estate, in spiaggia? Perché va in tuta alle serate di gala come qualsiasi tronista di Maria De Filippi? Perché parla di ‘mio calcio’ e moduli fantascientifici come Maestro Giampaolo o Maurizio Sarri? Perché? Mi domando. «Perché lui cambia la mentalità di tutta la città anche se non vince», mi hanno risposto.

Quindi Bielsa, che Lele Adani considera un profeta del calcio moderno, viene idolatrato come allenatore perché ha un murales a Marsiglia e uno a Leeds. Niente di più. Perché, per il resto, Argentina a parte, ma negli anni ’90, ha preso sberle ovunque o quasi e lo hanno cacciato spesso a pedate. Il Loco. Bene. Basta saperlo. Bielsa è un genio che bisognava aspettare, anche a Leeds, Mourinho e Allegri invece sono due imbecilli. Perfetto. Adesso ho capito.