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Milan in vetta, sperando che regga la Serie A

Marco Giampaolo è riuscito a portare il Milan in vetta alla classifica. Lo ha fatto dalla panchina della Sampdoria ma ci è riuscito. In pochi, infatti, ricordano il suo passaggio in rossonero e, comunque, cercano di rimuovere il trauma. La squadra del Maestro non è praticamente scesa in campo. Così, alla cricca di Stefano Pioli è bastato un assist di Mike Maignan – che dimostra di aver sostituito non solo Gigio Donnarumma ma anche Hakan Çalhanoğlu – e una scorribanda di Rafael Alexandre da Conceição Leão. Un calciatore che, in Italia, fa nettamente la differenza, per circa 70 minuti. Il resto della partita è stato un ottimo allenamento per Wladimiro Falcone.

Il Big Match del sabato tra Napoli e Inter è finito come tutti si aspettavano e nessuno sperava, tranne il Milan. Un tempo per parte, anche se l’Inter è parsa meno Inter del solito. Le scorie del Derby e delle ultime faticose settimane si palesano nel continuo tentativo, da parte dei Nerazzurri, di abbassare il ritmo delle partite.

La nuova scintillante Juventus non brilla e non balla contro l’Atalanta che, alle prese con uno dei periodi più sfortunati degli ultimi anni, arranca ma non molla. Jeremie Boga potrebbe risultare un tassello più importante del previsto, visto che Luis Muriel è tornato a essere il Luis di Gennaro e Luis, per chi li ricorda.

La Serie A si deciderà all’ultimo. Il Milan è focalizzato sull’obiettivo e, da questa settimana, sarà l’unico a riposare mentre gli altri giocheranno le Coppe. L’attuale capolista pare, quindi, leggermente favorita dalla situazione. L’Inter resta la squadra da battere e, senza dubbio, la più completa. Leggermente dietro il Napoli di Luciano Spalletti, che potrebbe essere il Club che gode tra i due litiganti. L’Atalanta, come ho scritto spesso, paga il primo anno da grande: giocare con l’obbligo di vincere non è facile per nessuno.

La Juventus di Massimiliano Allegri, quindi, si giocherà il quarto posto proprio con la Dea. Max ha rimesso in piedi la baracca e, battendo i diretti rivali, si sarebbe ritrovato addirittura in zona miracolo, con la possibilità di aumentare la percentuale di vittoria Scudetto. Non è andata e le tre davanti non sembrano minimamente intenzionate a mollare il passo. Chi dava per bollito il Conte Max, comunque, credo dovrà ricredersi per l’ennesima volta. É da novembre che la Vecchia Signora macina punti in quantità inferiore solo all’Inter ed è ancora nelle Coppe.

I risultati di José Mourinho, al contrario, non migliorano. Non credo abbia grandi colpe, né che sia bollito come dicono tutti. Chi dice che allo United ha fallito, forse non ricorda che è l’unico ad aver vinto un’Europa League e una Coppa di Lega in anni di anonimato totale da parte dei Red Devils. Club che, nel dopo Alex Ferguson, ha cambiato più allenatori del povero Zamparini. Il Tottenham non naviga certo in acque migliori, Antonio Conte lo dimostra.

Penso che Mourinho sia stato chiamato per un progetto più lungo; per attuare un cambiamento più radicale. Capire chi è da nuova Roma e chi non lo è. Distruggere e ricostruire. Serve pazienza. Ricordiamo che fatica fece Fabio Capello, in anni decisamente più floridi, a riordinare la Roma giallorossa per vincere uno scudetto. Il metodo è molto americano, almeno per ora. É certamente un anno di transizione, il pubblico è con José e, a quanto pare, anche gran parte dello spogliatoio.

Se ci sarà ancora la Serie A, penso che i conti si dovranno fare l’anno prossimo. Se si dà credibilità a Maurizio Sarri, che ha distrutto l’ottima Lazio di Simone Inzaghi, non capisco per quale motivo si debba dare del bollito a Mourinho, che ha una storia decisamente superiore alle spalle e ha ereditato un Club informe.

Non è, purtroppo, una battuta quella sulla Serie A. Che sia Milan, Inter, Napoli o chiunque altro a vincere, non è assolutamente detto che il calcio italiano prosegua a esistere se non si danno una mossa seria. Oggi è il penultimo campionato come fatturato, tra i 5 principali. Ha pochi milioni di Euro in più della Ligue 1, dotata di un Paris Saint Germain che aiuta a vendere i diritti tv e squadre in crescita grazie ai talenti che sfornano in continuazione. La Serie A fattura la metà esatta della Bundesliga, terza in classifica.

Gli altri 4 campionati, sommati, arrivano a fatica ai numeri della Premier League e i dati sono, almeno, al 2024/2025, perché, tranne la Liga, tutti hanno da poco rinnovato i contratti dei diritti televisivi. Riflettere è almeno d’obbligo.